Viviamo per desiderare.
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.
E sempre galleggia la rosa, che amanti perduti ma intrepidi hanno gettato giù da ponti fatati a sanguinare nel mare, a inumidire le opere del sole per poi tornare di nuovo.
Una macchina veloce, l'orizzonte lontano e una donna da amare alla fine della strada.
Le stelle pure, meravigliose erano sempre là, che ardevano.
Scrivendo i sogni, prendere nota del modo in cui crea la mente sognante.
Non desiderare mai nulla di troppo.
È ricco chi desidera soltanto ciò che gli fa veramente piacere.
Tutto ciò che è davvero desiderabile è per gli uomini impossibile; tutto ciò che è possibile abbassa o delude, cioè non è desiderabile.
Niente è così comune come il desiderio di essere eccezionale.
Dopo una certa età, per amor proprio e per sagacia, sono le cose che più si desiderano quelle cui fingiamo di non tenere.
Ci si rallegra dei desideri che si realizzano per altri, specialmente se noi stessi non siamo intervenuti in alcun modo: come se ci fossero chissà dove una benevolenza e un udito invisibili.
Si ama il proprio desiderio e non la cosa desiderata.
Quel desiderio era smisurato, appunto perché senza speranza.
Per il desiderio nulla è abbastanza, per la natura è abbastanza anche il poco.
I desideri, anche più innocenti, hanno questo di brutto, che ci sottomettono agli altri e ci rendono schiavi.