Quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
Un'artista originale è incapace di copiare. Così deve solo copiare per essere originale.
Un poeta ha sempre troppe parole nel suo vocabolario, un pittore troppi colori sulla sua tavolozza, un musicista troppe note sulla sua tastiera.
Il tatto nell'audacia, è sapere fino a che punto ci si può spingere troppo avanti.
La morte non è che un'abolizione dello spazio e del tempo. Questo è anche il fine del cinema.
Prima trovare. Poi cercare.
Io: abbreviazione di Dio.
L'Io non va annullato, va piuttosto educato, purificato, talora severamente disciplinato, per raggiungere quella purezza verso cui è effettivamente predisposto.
Come il cavaliere, se non vuole essere disarcionato dal suo cavallo, è costretto spesso a ubbidirgli e a portarlo dove vuole, così anche l'Io ha l'abitudine di trasformare in azione la volontà dell'Es come se si trattasse della volontà propria.
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
L'io, io!... Il più lurido di tutti i pronomi.
Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.
Quale altro carcere è scuro come il nostro cuore! Quale carceriere così inesorabile come il nostro io!
L'Io non è cosa o fatto, è soprattutto azione.
Di tutte le parole di tutte le lingue che conosco, quella che ha la massima concentrazione è l'inglese "I".
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".