La violenza della voce è spesso solo il rantolo della ragione in gola.
No, i panni sporchi non si lavano in casa, la violenza va intercettata appena si manifesta perché molte donne finiscono malissimo. E non devono esserci sconti di pena.
Ogni tipo di violenza è il risultato del fatto che le persone inducono se stesse a credere che il loro dolore deriva dagli altri e che, di conseguenza, essi meritano di essere puniti.
La violenza è dappertutto ed è insensata. Ce ne vuole a dirlo, perché io pure ho ucciso. Ma io saltavo i banconi e lo mettevo nel conto. Se andava male, sapevo che sarebbe toccata o a me, o alle guardie che mi inseguivano sparando. Oggi chi è lo scemo che rapina una banca?
Violentare le coscienze è un grave danno fatto all'uomo. È il più doloroso colpo inferto alla dignità umana. È, in un certo senso, peggiore dell'infliggere la morte fisica, dell'uccidere.
Fate l'amore invece di impugnare quel coltello, la violenza è stata sempre il metodo di chi non ha cervello.
Quando un bambino colpisce un bambino, si parla di aggressione. Quando un bambino colpisce un adulto, si parla di ostilità. Quando un adulto colpisce un adulto, si parla di assalto. Quando un adulto colpisce un bambino, lo chiamiamo la disciplina.
Il sentiero della nonviolenza richiede molto più coraggio di quello della violenza.
La violenza è una malattia, una malattia che danneggia tutti coloro che lo usano, indipendentemente dalla causa.
Per la società sessualmente tollerante la violenza, qualunque violenza, indipendentemente dalla scala o dal contenuto, è diventata la nuova restrizione filosofica.
La violenza è semplice; le alternative alla violenza sono complesse.