L'editore cavalca il turbine e dirige la tempesta.
Una tragedia perfetta è il più nobile prodotto della natura umana.
Un uomo dovrebbe anche considerare quello che ha, piuttosto che quello che vuole; in secondo luogo quanto più infelice potrebbe essere di quello che in realtà è.
"Siamo sempre intenti a fare", dice, "qualcosa per la Posterità; ma mi piacerebbe tanto vedere la Posterità far qualcosa per noi".
Chi è fornito di argomenti pecuniari convincerà il proprio antagonista molto prima di chi trae argomenti dalla ragione e dalla filosofia.
Raro che gli uomini che nutrono il massimo rispetto per le donne godano di qualche popolarità tra loro.
È più facile camminare con Cristo sulle acque che con un editore attraverso la vita.
Si pubblicano molti libri di stupidi perché di primo acchito ci convincono. Il redattore editoriale non è tenuto a riconoscere lo stupido. Non lo fa l'accademia delle scienze, perché dovrebbe farlo l'editoria?
Chi più sproporzionato di un editore che si mette davanti all'arte con le sue grosse mani terrene, i suoi occhiali e i suoi conti?
Gli editori, così gentili quando non si pubblica con loro.
Scrivere? A che pro? Dov'è l'editore? Certo non pagherà, anzi vorrà essere pagato. Nei giornali? Il direttore è stato prescelto fra i quattro o cinque autentici cretini della città.