L'angoscia religiosa è espressione dell'angoscia reale e protesta contro di essa.
L'abolizione della religione come felicità illusoria del popolo è necessaria per la sua felicità reale.
Ogni goccia di rugiada nella quale si rifletta il sole brilla in un gioco infinito di colori, ma il sole spirituale dovrebbe generare un solo colore, e cioè il colore ufficiale, senza tenere conto dei tanti individui, dei tanti oggetti nei quali l'uomo si riflette.
La ragione è sempre esistita ma non sempre in una forma ragionevole.
Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
Da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni.
L'angoscia non vale niente come categoria filosofica. Non è la materia di cui si fa la filosofia, non più di quanto sia quella con cui si fanno gli scafandri.
Non importa che sia "del paradiso", una donna, porta. Importa soltanto che sia una porta. L'angoscia è il muro.
Considerare la nostra maggiore angoscia come un incidente senza importanza, non solo nella vita dell'universo, ma anche in quella della nostra stessa anima, è il principio della saggezza. Considerare questo in piena angoscia è la saggezza completa.
Un modo efficace per combattere l'angoscia è preoccuparsi meno di sé e più degli altri. Quando davvero comprendiamo le difficoltà degli altri, le nostre perdono di importanza.
Angoscia. Malattia che si contrae davanti al continuo spettacolo della prosperità di un amico.
A partire da una certa età, i nostri amori, le nostre amanti, sono figli della nostra angoscia.
La causa prima dell'angoscia è l'impossibilità di realizzare l'azione gratificante, e sottrarsi a una sofferenza con la fuga o la lotta è anch'esso un modo di gratificarsi, quindi di sfuggire all'angoscia.
L'angoscia vera è fatta di noia.
Le angosce sono come le malattie; vanno accettate: la cosa peggiore che si possa fare è di ribellarvisi.