La religione è una delle forme dell'oppressione spirituale.
Il comunismo è il potere sovietico più l'elettrificazione di tutto il paese.
Il socialismo nacque direttamente dal capitalismo: esso è calcolo, sorveglianza, controllo. Il comunismo deve nascere dal socialismo: gli è superiore.
È proprio vero che la libertà è preziosa; così preziosa che dovrebbe essere razionata.
Finché esiste lo Stato non vi è libertà; quando si avrà libertà non vi sarà più Stato.
Non contento di aver preso in mano le funzioni di Segretario generale, il compagno Stalin si è attribuito un potere immenso e non sono affatto sicuro che egli sia in ogni occasione capace di farne uso con la necessaria prudenza.
Tutte le religioni soffrono del fatto che i predicatori possano parlare a lungo e soddisfatti di sé. Così le loro parole diventano sempre più lontane e scaldano la loro vanità, anziché penetrare nel cuore di chi ascolta.
La religione è una delle più grandi invenzioni che mai si siano avute sulla terra.
Mediante la fissazione violenta a un infantilismo psichico e la partecipazione a un delirio collettivo, la religione riesce a risparmiare a molta gente la nevrosi individuale.
Tutto il mondo soffre di avere perduto la religione. E quasi tutta la poesia di oggi non è, in un modo o nell'altro, che il rimpianto di una religione perduta.
Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini.
Quando le fantasie della religione e la loro perversione affine toccano le pulsioni dell'inconscio, il mostruoso non è distante.
Un culto si può definire come un numero non sufficiente di persone per fare una minoranza.
Se un filosofo è un uomo cieco, in una stanza buia, che cerca un gatto nero che non c'è, un teologo è l'uomo che riesce a trovare quel gatto.
La scienza è un'equazione differenziale. La religione è una condizione al contorno.
La religione e il clero sono state e forse resteranno, ancora per lungo tempo, tra i più importanti nemici del progresso e della libertà.