Se siamo deboli nella preghiera siamo deboli ovunque.
La maturità si raggiunge con l'obbedienza, non necessariamente con l'età.
La confessione delle nostre mancanze è un compito ingrato. Sa più di ostentazione che di sincerità e modestia. Sembra come se noi considerassimo le nostre debolezze altrettanto buone quanto le virtù degli altri.
La tolleranza è una virtù straordinaria, ma i vicini immediati della tolleranza sono l'apatia e la debolezza.
I forti si salvavano a spese dei deboli, e soccombeva chi non era furbo a sufficienza per sopravvivere.
La fragilità del cristallo non è una debolezza, ma una raffinatezza.
Il management contemporaneo ci insegna che mostrare le nostre debolezze e i nostri difetti significa dare agli altri la possibilità di ferirci e dominarci.
La cerbiatta che vuole accoppiarsi al leone deve morire per quell'amore.
Dio è la speranza del forte, e non la scusa del vile. Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura.
Se concentri la tua attenzione strettamente sui tuoi bisogni, aumenterai la tua debolezza e aggraverai i tuoi bisogni. Ma se concentri l'attenzione su qualcosa al di fuori di te stesso, crescerai più forte e ti sentirai meglio.
La nostra forza matura dalla debolezza.
Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza.