Un momento di dolore vale una vita di gloria.
Per vivere, un uomo ha bisogno di cibo, di acqua e di una mente acuta.
Era tutto nelle Sue mani adesso. E così era sempre stato.
Una parte di te crede sempre che si può ancora combattere e sopravvivere, non importa ciò che la mente sa. Non è così strano. Dove c'è ancora vita, c'è ancora speranza. Quello che accade dipende da Dio.
Colui che perdona non porta mai il passato sul volto. Quando perdoni, è come non fosse mai successo. Il vero perdono è pieno e totale.
È questo il problema del dolore. Esige di essere sentito.
Chi sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza del piacere e in fin dei conti annienterebbe l'uomo.
Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa.
Un dolore puro e completo è impossibile come una pura e perfetta gioia.
Siamo giunti a tanto meschine insulsaggini che ci tormenta non solo il dolore, ma il pensiero del dolore, come accade solitamente ai bambini, i quali sono spaventati dall'ombra.
Lieve è il dolore che permette di prendere una decisione.
Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco.
Bisogna rassegnarsi ai voleri di Dio a prezzo di qualsiasi dolore e di qualsiasi sacrificio.
Guardare da vicino il proprio dolore è un modo di consolarsi.
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.