Anche nel dolore v'è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio.
Se i ritratti dei nostri amici assenti ci sono graditi, perché rinnovano il ricordo e alleviano la nostalgia con un falso ed effimero conforto, tanto più ci è gradita una lettera, che porta le vere tracce, i veri segni dell'amico assente.
Chi è impreparato, teme anche le piccolezze.
Gli insulti degli ignoranti bisogna ascoltarli senza scomporsi, e se uno aspira alla virtù deve disprezzare il disprezzo stesso.
Gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie.
Perdona molto agli altri, nulla a te stesso.
Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
Il saggio non si cura di ciò che non può avere.
Il silenzio è stupido se siamo saggi, ma saggio se siamo stupidi.
Quanto proni al dubbio, quanto cauti sono i saggi!
Coraggiosi, noncuranti, beffardi, violenti così ci vuole la saggezza: che è femmina e sa amare solo il guerriero.
Se gli uomini sono persone sagge e si sanno accontentare, anche la vecchiaia è un peso sopportabile. In caso diverso, a un tale individuo, risulta penosa... non solo la vecchiaia ma anche la giovinezza.
Il proverbio è l'ingegno di un uomo e la saggezza di tutti.
La saggezza, se mai si raggiunga, non deve imperare accigliata e crudele, ma saper sorridere, indulgente, nella sua forza, anche al pizzico di follia libera, disinteressata, geniale che arricchisce la vita e alimenta l'arte.
Non augurarti che sia più facile, augurati di essere più bravo. Non augurarti meno problemi; augurati maggiori capacità. Non augurarti meno sfide, augurati più saggezza.
Non è saggio chi sa molte cose, ma chi sa cose utili.