La violenza ha le proprie radici nella debolezza.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguirà. Tutto quello che è stato prima di noi è morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi è questo: non esistere.
Mentre attendo che le cose si volgano in mio favore, per esser più certo sto pronto ai mali che mi possono accadere.
Non importa morire presto o tardi, ma morire bene o male; morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
Il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione.
Lo Stato italiano è forte coi deboli e debole coi forti.
L'evoluzione della tecnica è arrivata al punto di renderci inermi di fronte alla tecnica.
La passione è una manifestazione violenta di debolezza.
Fa parte della crudele ironia della vita il fatto che proprio nel momento in cui ci sentiamo meno minacciati siamo particolarmente vulnerabili.
Il morire per fuggire la povertà o l'amore o una sofferenza qualsiasi non è da uomo coraggioso, ma piuttosto da vile: è una debolezza quella di fuggire i travagli, e chi in tal caso affronta la morte non lo fa perché è bello, ma per fuggire un male.
La debolezza del carnefice è quella di non poter fare a meno della sua vittima.
La rabbia è una debolezza. La rabbia è una debolezza... Sto lavorando sulle mie esplosioni di rabbia.
La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale discendente che da' vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica.
Ognuno si specializza nell'area di maggior debolezza.
Non bisogna mai fare società con i più forti e i più furbi perché il debole o l'ingenuo ne uscirà sempre con le ossa rotte.