La lingua batte dove la mente duole.
Gli aforismi sono il monoteismo degli esuli.
L'originalità ha bisogno di tirocinio.
A volte quello che non capiamo ci cambia fino in fondo.
Taluni parlano per potersi ignorare.
Cominciare è tutto. Perfino per chi rinuncia.
Ci fu data la lingua, sì, per parlare; ma anche i denti per tenerla assiepata.
La lingua è causa di molti mali.
La lingua è la veste del pensiero.
Poiché i nostri pensieri sono fatui, la lingua diventa sgradevole e sciatta, ma la trascuratezza della lingua favorisce a sua volta la tendenza ad avere fatui pensieri.
Poiché la lingua è lo specchio del pensiero, indagare il preciso significato delle parole è mettere chiarezza nelle proprie idee.
Una lingua che non si evolve e rifiuta ogni apporto esterno, è una lingua morta. Ma se si evolve e cambia troppo rapidamente, accettando dall'estero tutto, brillanti e spazzatura, rischia di perdere la sua individualità, e di morire per altra via.
La lingua è una geniale convenzione, le parole significano qualcosa solo perché siamo tutti d'accordo che ciò debbano significare.
La lingua, come la realtà, è vendicativa: o la pensi o sei pensato. E se sei pensato, sei fritto.
Lo stile di un autore dovrebbe essere l'immagine della sua mente, ma la scelta e la padronanza della lingua è frutto dell'esercizio.