Come sarebbe stato scialbo essere felici!
La parola scritta m'ha insegnato ad ascoltare la voce umana, press'a poco come gli atteggiamenti maestosi e immoti delle statue m'hanno insegnato ad apprezzare i gesti degli uomini. Viceversa, con l'andar del tempo, la vita m'ha chiarito i libri.
È al momento in cui si respingono tutti i principi, che conviene munirsi di scrupoli.
Ipocrisia. La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Ogni coincidenza ha del miracoloso.
Più difficile è essere dinanzi agli altri quel che siamo davanti a Dio.
La felicità corre dietro a chi lavora e fa il bene; fugge lontano da chi la cerca sola e a dispetto di tutti.
La felicità è come gli occhiali che cerchiamo mentre li abbiamo sul naso.
La vera felicità non dipende dal numero degli amici, ma da quali ci si è scelti e da quanto essi valgono.
Considerando com'è il mondo, un giorno di felicità può dirsi quasi un miracolo.
È proibito non cercare la tua felicità, non vivere la tua vita pensando positivo, non pensare che possiamo solo migliorare, non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso.
Altri possono conoscere il piacere, ma il piacere non è la felicità. Esso non è più importante di un'ombra segue un uomo.
Per quanto possa sembrare paradossale, quello che a molti di noi manca è il coraggio di tollerare la felicità senza autosabotarsi.
La felicità consiste nell'ignoranza del vero.
Della felicità buon surrogato, l'abitudine il cielo ci ha donato.
Strappa all'uomo comune le illusioni e con lo stesso colpo gli strappi anche la felicità.