I pensieri periscono, come gli uomini.
Coloro che vivono con cognizione di causa sono rari, e di solito dimenticano presto. E quelli che per miracolo se ne rammentano, spesso non sanno trarne profitto.
Più si allunga il cammino alle mie spalle, più mi accorgo che di tutti i nostri mali il peggiore è l'impostura.
Quando tutti i calcoli astrusi si dimostrano falsi, quando persino i filosofi non hanno più nulla da dirci, è scusabile volgersi verso il cicaleccio fortuito degli uccelli, o verso il contrappeso remoto degli astri.
I voraci consumatori di piaceri devono avere i sensi molto inibiti per andar cercando apparati così complicati.
Uno dei pochi vantaggi che riconosco al fatto di invecchiare consiste nella possibilità di gettar la maschera in ogni cosa.
La vera vita del pensiero dura soltanto fino al confine delle parole: oltre il pensiero muore.
Leggere pensieri altrui stimola il cervello a produrne di propri: come guardare le donne degli altri eccita il desiderio sessuale.
I pensieri sono azioni.
All'uomo è stata data la parola non perché manifesti i suoi pensieri o li nasconda, ma perché li giustifichi.
Un uomo che non ha pensieri individuali è un uomo che non pensa.
Niente è più pericoloso d'un grande pensiero in un piccolo cervello.
Un pensiero corretto a priori sarebbe quello la cui possibilità ne condizionasse la verità.
Tutti i miei pensieri sono uno solo. Perché non ho mai smesso di pensare.
Le mie parole volano in alto, i miei pensieri rimangono a terra; le parole senza pensiero non vanno mai in paradiso.
È abusivo approfittare di ciò che si pensa per disprezzare il pensiero.