L'ideologia ha lasciato l'impronta sullo stesso sofà sul quale sono seduto.
Il saggio appartiene allo stesso repertorio obsoleto come la casalinga virtuosa e il monarca illuminato.
Se il successo è un'abitudine, è un'abitudine difficile da acquisire.
Quando un uomo annoia una donna, lei si lamenta. Quando una donna annoia un uomo, lui la ignora.
L'innocenza viene considerata affascinante perché offre deliziose possibilità di sfruttamento.
La follia conosce sempre la risposta.
Tutte le ideologie servono a velare e a sopportare l'intollerabile tragicità della vita nuda, con la quale non è il caso di civettare e che è bene far finta di ignorare.
Le ideologie sono la maschera con cui si fa la politica, per celarne le asprezze e inseguire il consenso.
Il grande malanno del nostro tempo si chiama ideologia e i portatori del suo contagio sono gli intellettuali stupidi.
La carne in scatola americana la mangio, ma le ideologie che l'accompagnano le lascio sul piatto.
Nella loro pretesa di spiegazione totale, le ideologie hanno la tendenza a spiegare non quel che è, ma quel che diviene, quel che nasce e muore.
Non si può dubitare di un'ideologia appena scelta.
L'ideologia dominante è sempre stata l'ideologia della classe dominante.
La peggiore ideologia è quella inconsapevole di essere tale e che si traveste, ai propri occhi, in immagine fedele e diretta della realtà.