L'aforisma è il boia della prolissità.
Le eccezioni sono l'unico aspetto positivo delle regole.
L'attimo fuggente è l'unità di misura della vita.
L'ottimismo è il belletto che ricopre gli inestetismi del futuro.
Mai dire la verità. Si rischia che qualche sprovveduto ci creda.
Ogni aforisma valido dovrebbe possedere la ricchezza concentrata del seme capace di svilupparsi in pianta.
Grazie alla sua forma breve, l'aforisma impressiona lo spirito e si ricorda facilmente. Per queste ragioni, costituisce uno dei più sicuri mezzi per perpetuare i pensieri.
L'aforisma è la chiusura-lampo del bagaglio delle esperienze.
L'aforisma sollecita il pensiero, sprona a nuove azioni e riflessioni. Forse è per questo che di norma si parla di aforismi e non di aforisma. Ogni aforisma chiede nuovi aforismi, successivi sviluppi di pensiero.
L'aforisma è l'arte di condensare pensieri di saggezza (e non) in maniera tale da ingenerare la convinzione che solo una mente superiore sappia penetrarli.
L'aforisma è il tentativo di risolvere dialetticamente il conflitto tra esperienza e riflessione.
La letteratura aforistica è una letteratura marginale perché poco attraente e ammiccante. Ci invita non al sogno, ma al confronto con noi stessi e la società in cui viviamo.
L'aforisma da antico precetto medico si è trasformato in moderna pillola di saggezza esistenziale.
A nessuno dovrebbe essere consentito di scrivere più di un aforisma: non c'è anima così grande che non si possa esprimere con poche e precise parole.
Il maggior pericolo, per chi si dedica agli aforismi, è l'irrompere dei sentimenti nel mondo del pensiero.