La vita è fatta di marmo e fango.
Penso che nessuno deve leggere la poesia, o guardare quadri e statue, in cui non si possa trovare più di ciò che il poeta o l'artista realmente voleva esprimere. Il loro più alto merito è la suggestione.
Talvolta ci congratuliamo con noi stessi nel momento in cui ci destiamo da un brutto sogno, potrebbe proprio essere così il momento che succede la morte.
Un eroe non può essere eroe se non in un modo eroico.
Bisogna riconoscere un merito alla natura umana: quando non è in gioco l'interesse personale, è molto più pronta ad amare che a odiare.
Alla salute morale e intellettiva di un uomo contribuisce in grande misura stabilire rapporti di collaborazione con diversi individui diversi da lui, che non tengono nel minimo conto le sue mete ideali e hanno capacità e interessi incomprensibili per lui se non riesce a uscire da sé stesso.
La vita, che breve navigazione di cabotaggio!
Ciascuno di noi nasce con un compito solitario da svolgere e coloro che incontra lo aiutano a compierlo oppure glielo rendono ancora più difficile: sfortunato colui che non sa distinguere gli uni dagli altri.
Molte volte al giorno mi rendo conto di quanto la mia stessa vita esteriore ed interiore sia costruita sulla fatica dei miei consimili, sia i vivi che i morti, e che devo applicarmi con sollecitudine per restituire quanto ho ricevuto e tuttora ricevo.
Quando si ama la vita si ama il passato, perché esso è il presente sopravvissuto nella memoria umana.
Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore tra due insondabili silenzi.
Non credo che la vita delle attrici sia poi così eccezionale.
Tutta la vita è fatta solo di ripetizione.
La vita è come suonare un assolo di violino in pubblico e imparare a suonare lo strumento mentre si suona.
Quando si è vecchi, si ha dinanzi a sé soltanto la morte, mentre quando si è giovani si ha davanti la vita; sennonché ci si può chiedere quale dei due casi sia il più inquietante, e se tutto sommato la vita non sia qualcosa che è meglio avere dietro di sé che davanti.
La vita è tanto breve, e noi la rendiamo ancora più breve con la nostra incostanza, ricominciandola di continuo ora in un modo, ora in un altro: la riduciamo in pezzi e la laceriamo.