I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni.
Tu fai qualcosa e poi arriva qualcun altro e lo fa meglio.
Io non cerco. Trovo.
L'arte non è l'applicazione di un canone di bellezza ma ciò che l'istinto e il cervello elabora dietro ogni canone.
Quando dipingo, il mio obiettivo è mostrare ciò che ho trovato, e non ciò che sto cercando. In arte le intenzioni non bastano.
Datemi un museo e ve lo riempirò.
La pittura trasforma lo spazio in tempo, la musica il tempo in spazio.
La tesi da sviluppare è, qualsiasi sia il nostro temperamento o capacità di fronte alla natura, riprodurre ciò che vediamo, dimenticando tutto quello che c'è stato prima di noi. Il che, penso, permette all'artista di esprimere tutta la sua personalità, grande o piccola.
La più grande ragione del dipingere è che non c'è ragione di dipingere.
Che cosa vana la pittura, che attira l'ammirazione per la somiglianza di cose di cui non si ammirano affatto gli originali.
La bellezza femminile, che è un'inesistenza per il vero artista figurativo, fu e sarà sempre la prima essenziale rovina della pittura.
Non ho mai reso la pittura un'opera d'arte. È solo ricerca.
Non so disegnare, non so dipingere e non so scolpire. Le mie cose non le tocco proprio. È il vuoto che mi concentra e mi dà delle idee.
Si può dipingere ogni cosa, basta soltanto vederla.
Le persone che cercano il significato simbolico mancano di afferrare la poesia e il mistero inerente alle immagini.
Faccio una natura morta, ma fare una natura morta mi appare un'attività così stupida che non voglio essere là a fare una natura morta. È un modo per sfuggire alla stupidità di fare quel genere di cosa in modo che la cosa si trasformi in un non dipinto, ma allo stesso tempo sia un dipinto.