Chi vuol vivere in pace vede, soffre e tace con pazienza.
Una persona annega in alto mare, una annega in un bicchier d'acqua. Ma entrambi muoiono.
Distacchiamoci dal mondo in cui tutto è follia e vanità.
L'anima attraversa momenti di estrema violenza; sente la forza schiacciante del nemico e la sua congenita debolezza.
La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci.
Noi siamo facili a chiedere, ma non a ringraziare.
Esisteranno sempre l'intelligenza, la voglia di libertà, l'eros e le sale da ballo, ma la parola speranza non mi sento più di pronunciarla.
Chi si rassegna non vive: sopravvive.
La seconda età ci toglie l'entusiasmo della prima e non ci dà la rassegnazione della terza.
Uno può mancare il bersaglio mirando troppo in alto, così come troppo in basso.
Occasionalmente può capitare di imbattersi in qualcosa che non ha soluzione. Rassegnatevi e accettate la situazione, la vita va avanti. Fate assegnamento sul fatto di incontrare questo tipo di problemi solo una volta o due durante la vostra carriera lavorativa.
È incredibile con quanta prontezza e buona grazia ci rassegniamo alle disgrazie altrui.
Nessun popolo crede nel suo governo. Tutt'al più, la gente è rassegnata.
Chi è più saggio? Colui che accetta tutto o colui che ha deciso di non accettare nulla? La rassegnazione è saggezza?
L'unico loro desiderio non era rassegnarsi, ma poter smettere di sperare. Perché la speranza uccide più lentamente.