Non si è veramente vigili e consapevoli se non si scrive.
A incontrarsi non sono gli uomini, bensì le ombre gettate dalle rappresentazioni mentali che gli uni si fanno degli altri.
Che cosa si può, che cosa si deve fare di tutto il tempo che ci sta davanti, aperto e informe, lieve come una piuma nella sua libertà e pesante come il piombo nella sua incertezza?
La cosiddetta maturità è opportunismo, oppure un segno di pura stanchezza.
Quando noi riconosciamo veramente che s'impone un cambiamento, allora il nostro spirito è pronto a cambiare.
L'uomo è grande poiché si riconosce miserabile. Un albero non si riconosce miserabile. Si è quindi miserabili perché ci si riconosce miserabili: ma è essere grandi riconoscere che si è miserabili.
Ho quasi quarantacinque anni ed è la prima volta che cerco di capire cosa mi rende veramente felice, cosa voglio fare, chi voglio essere.
Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va.
Siamo veramente in una valle di lacrime.
Forse siamo delle marionette - delle marionette controllate dai vincoli della società. Ma almeno siamo marionette dotate di percezione, di consapevolezza. E forse la nostra consapevolezza è il primo passo verso la nostra liberazione.
Il primo passo verso la libertà è la consapevolezza.
La disciplina mentale non richiede alcuna credenza o fede, ma soltanto la presa di coscienza che lo sviluppo di una mente più calma e limpida è un obiettivo nobile.
La mente è sempre presente, solo che non la vedi.
La felicità non va inseguita, ma è un fiore da cogliere ogni giorno, perché essa è sempre intorno a te. Basta accorgersene.