La poesia che viene al mondo vi giunge carica di mondo.
Gli enigmi non si sciolgono; si sciogliessero, non sarebbero tali.
Le nostre debolezze: le nostre forze.
Chi impara realmente a vedere si avvicina all'invisibile.
Quanto lontana o quanto vicina sei, Ingeborg? Dimmelo, così saprò se tu chiudi gli occhi, quando io adesso ti bacio.
Una storia di fatti particolari è uno specchio che oscura e distorce ciò che potrebbe essere bello; la poesia è uno specchio che rende bello ciò che è distorto.
Il linguaggio va a tentoni come l'amore nell'oscurità del mondo, alla ricerca di una perduta immagine primordiale. Una poesia non si può fare, solo presentire.
La poesia dev'essere la naturale effusione dell'anima nostra.
Il poeta non deve edificare, deve soltanto allineare.
Un poeta che legge i suoi versi in pubblico può avere altre abitudini infami.
La sfida della grande poesia è il male più brutto, il male tragico, l'irreparabile perdizione o distruzione o condanna dell'innocente.
La poesia presuppone tutto il trivio, il quadrivio, e tutta la filosofia, e il sapere umano e divino, e tutte le scienze.
La poesia è una grazia, una possibilità di staccarsi per un po' dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vediamo.
La poesia è l'operazione più artificiale che si possa immaginare. I poeti scrivono e riscrivono. Non improvvisano.
Far poesia vuol dire riconoscersi.