Viaggiare è il modo più piacevole, più impraticabile è più costoso di istruirsi.
Le passioni, viaggi del cuore.
L'esistenza di una donna molto carina somiglia a quella d'una lepre il giorno dell'apertura della caccia.
Un buon viaggiatore non dovrebbe esibirsi affermare, spiegare, ma tacere, ascoltare e comprendere.
Guai a chi non sa viaggiare.
Dai nostri genitori abbiamo imparato a calcolare quel che l'ozio ci fa perdere, non quello che ci fa guadagnare. Oggi, dobbiamo imparare di nuovo a rilassarci. È un mestiere come un altro; una vocazione, anche.
Io non ho viaggiato per andare da qualche parte, ma per il gusto di viaggiare. La questione è muoversi.
Se si rifiuta il cibo, si ignorano i costumi, si ha paura della religione, e si evita la gente, allora sarebbe stato meglio stare a casa.
Quella notte, a letto, mi chiedevo se mi sarei addormentato oppure esploso, invece mi arrivò un'idea. Se non si riesce a far funzionare la propria vita si può per lo meno andare via. Si può cambiare il modo di vivere, disfarsi della routine, vivere rischi veri. Era una questione di dignità.
Viaggiatore, non c'è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini.
Non smetteremo di esplorareE alla fine di tutto il nostro andareRitorneremo al punto di partenzaPer conoscerlo per la prima volta.
Esistono due tipi di partenze: partire 'da' e partire 'per'. Io preferisco il primo. È un gesto nobile: Non partenza, volo.
Viaggiare è più bello che arrivare. Battersi è più bello che vincere.
Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un'altra.
Perché chi si ferma ha più vita, ma chi va ha più strade.
Il viaggio più prezioso è quello del reportage, il viaggio etnografico o antropologico intrapreso per conoscere meglio il mondo, la storia, i cambiamenti avvenuti, in modo da trasmettere agli altri le conoscenze.