La coppa della sofferenza non ha la stessa misura per tutti.
Un guerriero della luce non passa i giorni tentando di rappresentare il ruolo che altri hanno scelto per lui. I guerrieri della luce hanno sempre un bagliore nello sguardo.
La vita può essere breve o lunga, dipende da come la viviamo.
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire balla come se nessuno ti stesse guardando canta come se nessuno ti stesse sentendo.
Il lavoro è una manna quando ci aiuta a pensare a quello che stiamo facendo. Ma diventa una maledizione nel momento in cui la sua unica utilità consiste nell'evitare che riflettiamo sul senso della vita.
Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi.
La gente di solito si rifugia nel futuro per sfuggire alle proprie sofferenze. Traccia una linea immaginaria sulla traiettoria del tempo, al di là della quale le sue sofferenze di oggi cessano di esistere.
Se una sofferenza ci tormenta senza aiutarci, bisogna smetterla prima possibile e allontanare dal cuore conforti illusori e l'amara voluttà del dolore.
Quelli che soffrono d'indigestione stanno male quanto quelli che muoiono di fame.
Tanti sono morti disperati. E questi hanno sofferto più di Cristo. Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente.
La sofferenza è una specie di bisogno dell'organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo che l'inquieta, di rendere la sensibilità adeguata a questo stato.
C'è qualcosa di terribilmente morboso nella compassione che oggi si prova per la sofferenza. Si dovrebbe provare simpatia per il colore, la bellezza, la gioia di vivere. Quanto meno si parla dei mali della vita, tanto meglio è.
L'uomo soffre forse di più o, se vogliamo, ha minore resistenza, mentre invece la donna soffre sempre senza colpa.
Sappiate soffrire: sapendo soffrire, si soffre meno.
Il soffrire è umano non è elegante.