Anche il vivere, nella miseria è un insulto.
La tenerezza e non l'autoritarismo fanno nascere l'amore.
Come uomini siamo uguali davanti alla morte.
A chi sta in alto la caduta è molto più facile che faccia male.
È vissuto bene chi è potuto morire quando ha voluto.
L'assoluzione del colpevole condanna il giudice.
C'è un solo piacere, quello di essere vivi, tutto il resto è miseria.
Troppo sovente, mi pare, l'immagine di Walt Whitman che i commentatori hanno dinanzi agli occhi è quella del vecchio barbuto e secolare, intento a contemplare la farfalla o a comprendere nelle occhiaie mansuete la serenità finale di ogni gioia e miseria dell'universo.
Chi non è capace di chiedere scusa, di chiedere perdono, di chiedere aiuto, cioè di farsi bambino quando la situazione lo richiede, non soltanto è un povero nevrotico, ma è anche povero come essere umano.
Trovo che le persone possano trovare una via d'uscita dalla miseria attraverso l'umorismo; e trovo che l'umorismo sia spesso inaccettabile per le persone che non si trovano in uno stato di miseria.
Nella preghiera io trascino Dio nella miseria umana, lo faccio partecipe delle mie sofferenze e dei miei bisogni. Dio non è sordo ai miei lamenti mi esaudisce e ha compassione di me. Dio ama l'uomo, ossia soffre delle sventure dell'uomo.
Nella povertà si confida nel favore della fortuna.
Nel turbine della vita sociale e nelle lotte delle passioni moltissime forze vanno miseramente perdute, perché si produce la forza senza il lavoro, e perché si obbligano a lavorare organi nati deboli o sdruciti dal mal uso di essi.
Mi colpisce sempre, ed è molto curioso, che, ogni volta che vediamo l'immagine dell'indescrivibile e impronunciabile desolazione della solitudine, della povertà e della miseria, l'ultima ed estrema delle cose che ci viene in mente è il pensiero di Dio.
La mia famiglia viveva in una tale miseria che quando finalmente siamo diventati poveri abbiamo fatto una festa.
La vita è piena di miseria, solitudine, e sofferenza - e tutto ha fine troppo presto.