Un buon rimedio alle offese è dimenticare.
La pazienza messa troppe volte alla prova diventa rabbia.
Lo stolto che tace viene preso per un saggio.
La morte in sé non è una brutta cosa: brutta è la strada che porta alla morte.
Gli occhi sono ciechi, quando la mente si occupa di altre cose.
Quello che non si riesce ad ottenere con la forza la si ottiene con le lusinghe.
Non voler offendere nessuno, non voler ledere nessuno può essere indice sia di un modo di pensare giusto, sia di un modo di pensare pavido.
A viver tranquilli nella società degli uomini, bisogna astenersi non solo dall'offendere chi non ci offende, cosa ordinaria; ma eziandio, cosa rarissima, dal procurare che altri ci offenda.
L'offesa accolla ormai all'offeso il futuro della relazione: dalla sua iniziativa dipenderà il futuro.
Le ingiurie sono molto umilianti per chi le dice, quando non riescono ad umiliare chi le riceve.
Se non incontri mai qualcosa che ti offende, significa che non vivi in una società libera.
Gli uomini grossolani che si sentono offesi, sogliono prendere l'offesa nel grado più alto possibile e ne narrano la causa con parole fortemente esagerate, solo per potersi saturare ben bene del sentimento di odio e di vendetta ormai destato.
Molti ne minaccia chi ne ha offeso uno solo.
La più grande offesa che si possa dare ad un asino è quella di chiamarlo uomo.
Fare molto rumore a proposito di un'offesa ricevuta, non diminuisce il dolore, ma aumenta la vergogna.
Non si pesano sulla stessa bilancia le offese che si arrecano e quelle che si subiscono.