L'autore loda il suo lavoro.
Quando si parla o scrive, la vera arte consiste nel nascondere l'arte.
Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile!
Due crimini mi hanno perduto, un carme e un errore: di questo debbo tacere quale è stata la colpa.
Gli affetti umani sono tanto vari quanto diverse sono nel mondo le forme delle cose.
All'uomo forte ogni suolo è patria, come il mare ai pesci, ed il curvo cielo, che si stende sul mondo, agli uccelli.
Non mi piace il lavoro anche se è qualcun altro a farlo.
Legittimo è il desiderio del necessario, e il lavoro per arrivarci è un dovere: «se qualcuno si rifiuta di lavorare, non deve neanche mangiare».
Naturalmente il lavoro non può dare felicità se non ha successo. Ma se lo ha, riempie le giornate e dà un'immensa gioia.
Più avete da lavorare e più dovete pregare, per essere strumenti docili nelle mani di Dio.
Il lavoro è un diritto dell'uomo: se l'uomo è povero è addirittura un dovere.
La costituzione sovietica garantisce a tutti un lavoro. Un'idea graziosa e inquietante, direi.
Mi piace di veder lavorare! È così che il lavoro diventa una consolazione.
Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria.
Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.
Lavorare stanca.