Troppe ragazze scelgono la linea di minor resistenza, ma ad una buona linea è difficile resistere.
La verità è l'ultima cosa che interessa, si cercano emozioni, pruderie, notizie sfiziose sui difetti, le debolezze, le leggerezze, ma soprattutto si cerca e si riesce, gettando fango, di sfigurare il profilo di ogni persona investita da questa tempesta.
La leggerezza non è parente della superficialità, a differenza di quanto sostengono i superficiali che scambiano la pesantezza per profondità di pensiero.
Ciò che sostiene la leggerezza, per altri può essere un coperchio pesante.
Per quel che riguarda la leggerezza non ho certo dovuto aspettare Italo Calvino per scoprirla. Prima di lui se si era sospettati, anche giustamente, di leggerezza si veniva biasimati molto: poi è arrivato Calvino e in un colpo solo l'ha redenta, come per magia.
Un popolo buono a niente è capace di tutto.
Amavamo la malinconia con la stessa leggerezza con la quale amavamo il piacere.
Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.
L'uomo che pensa non predica, non ha microfoni in verità tende a non fare. È già molto non risvegliare credenti, agitare con leggerezza le foglie di tè perché l'acqua bollente ne assuma appena il colore, il tè della verità predestinato a pochissimi.
È affascinante la rapidità, la leggerezza con cui s'è abbandonato il concetto di frontiera, e quindi d'identità e di responsabilità. La letteratura ha partecipato a questa rottura: smettendo l'impegno, qualsiasi tensione morale. Per paura d'essere antiquata.
Per evitare di essere definita una che flirtava, lei si concedeva sempre con facilità.