L'agricoltura è l'arte di sapere aspettare.
L'uomo è peggio delle bestie, che quand'hanno saziata la fame e la foia non conoscono invidia. L'uomo è nemico del prossimo.
Chi si rallegra del male altrui, non troverà chi compianga il suo.
Ci sono secoli inquieti, secoli sicuri, secoli disastrosi, secoli trionfali, secoli bui, secoli luminosi; secoli felici non ce n'è.
Come il signore si vede dal modo come tratta coi poveri, così l'elegante sa stare fra gli ineleganti, senza metterli in disagio.
L'uomo discreto, quando s'è accorto d'esser gradito, non si fa invitare due volte; ma da questo ci corre a invitarsi da sé.
Il primo uomo fu un agricoltore, e ogni nobiltà storica riposa sull'agricoltura.
Possiamo parlare come vogliamo di gigli e leoni rampanti, e spargere aquile in campi d'oro e d'argento; ma se l'araldica fosse guidata dalla ragione, un aratro in un campo da coltivare sarebbe lo stemma più nobile e antico.