Imparare significa scoprire quello che già sai.
Se ami qualcuno lascialo libero. Se torna da te, sarà per sempre tuo, altrimenti non lo è mai stato.
L'indizio della tua ignoranza è l'intensità con cui credi nell'ingiustizia e nella tragedia. Quella che il bruco chiama la fine del mondo, il maestro la chiama una farfalla.
Non importa se si perde la partita, ma conta come la si perde e in che modo mutiamo noi a causa di questa sconfitta, e poi conta quel che ne ricaviamo, qualcosa che prima non avevamo e che potremo applicare ad altre partite. Perdere è in questo caso vincere.
Non sgomentarti per gli addii. È necessario salutarsi prima di potersi incontrare di nuovo. E incontrare di nuovo, dopo del tempo o una vita intera è certo per coloro che sono amici.
Alla fine, quelli che vincono sono coloro che pensano di poterlo fare.
I popoli imparano più da una sconfitta, che non i re dal trionfo.
Dobbiamo liberarci dalla speranza che il mare esisterà per sempre. Dobbiamo imparare a navigare nel vento.
È meglio imparare delle cose inutili che non imparare niente.
Scegliamo il nostro mondo successivo in base a ciò che noi apprendiamo in questo. Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima, con le stesse limitazioni.
Gli analfabeti del XXI secolo non saranno quelli che non sanno leggere e scrivere, ma quelli che non saranno in grado di imparare, disimparare e reimparare.
È necessario imparare tanto a lungo quanto a lungo si vive.
Imparo sempre molto dagli altri, soprattutto dalle persone che detesto.
Più illuminati si diventa, meno probabilità ci sono di trovare qualcuno alla nostra altezza, da qualsiasi parte. Più si impara, più ci si deve rassegnare a vivere soli.
Le persone imparano solo quando le cose si mettono male.
Per imparare certe cose bisogna saperne disimparare certe altre.