Nel punto in cui la speranza potrebbe diventare disperazione, nasce la fede.
E' naturale che dubito. Non pratico una certezza. Pratico una fede.
Senza la fede, la vita è come il cielo notturno - un trilione di asterischi e nessuna spiegazione.
C'è uno scopo nella nostra vita che ogni giorno ci tira per la manica come un'irritante distrazione.
Il matrimonio più forte è tra i due che cercano lo stesso Dio, l'amicizia più forte è tra due che fuggono lo stesso diavolo.
Io apprezzo l'amico che trova tempo per me nella sua agenda, ma ho caro l'amico che per me non guarda nemmeno l'agenda.
La fede è una grazia.
E tutto ciò che è buono, se è una grazia, è un atto di fede; se è una ricompensa, è il frutto della fede. Come tutte le azioni dell'uomo nuovo sono gli effetti della fede.
L'uomo felice non abbisogna di fede.
In fondo sento che la mia vita è sempre più governata da una fede che non ho più. La fede ha questo di particolare che, anche quando è scomparsa, agisce ancora.
Il tesoro che ci viene procurato dalla fede è la completezza dell'uomo, preparata in Dio.
La fede non si può comprendere; il massimo a cui si arriva è poter comprendere che non si può comprendere.
Se si scommette su Dio, non si perde nulla, anche se si scopre che Dio non esiste. Ma se si punta contro Dio, e si sbaglia e Dio esiste, si perde tutto.
Se avessi avuto la fede vera, io a questo mondo non avrei avuto che quella.
La fede è al servizio della vita, non viceversa.
Speranza, di fatto, è una parola centrale della fede biblica - al punto che in diversi passi le parole fede e speranza sembrano interscambiabili.