Il moralismo è la morale di chi non ne ha alcuna.
L'italiano comincia a battersi per una causa solo quand'è certo che non sarà perduta.
Per l'uomo delle caverne la galanteria consisteva nel battere la propria donna con le proprie mani anziché con la clava.
Quando una donna ti chiede cosa le sta succedendo vuol dire che è già successo con un altro.
La diffidenza più che sfiducia preconcetta è prudenza lungimirante.
Non è nessuno, ma credendosi tutto, riesce a sembrare qualcuno.
Il moralista dice di no agli altri, l'uomo morale solo a se stesso.
La morale ci dice quello che dobbiamo fare. Il moralismo quello che vorremmo che gli altri facessero.
Colui che predica la morale limita di solito le sue funzioni a quelle d'un trombettiere di reggimento, che dopo aver sonata la carica e fatto molto rumore, si crede dispensato di pagar di persona.
Ogni specie di moralismo è negazione della vita.
Diventerò moralista il giorno in cui uno mi dimostrerà di aver pensato durante il coito alla generazione futura.
Il giudizio e la condanna morale è la vendetta preferita degli spiritualmente limitati su coloro che lo sono meno di loro.
Il moralista, impegnato a predicare la virtù, difficilmente troverà il tempo di praticarla.
La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
Un uomo che moralizza è di solito un ipocrita, e una donna che moralizza è invariabilmente scialba.