La gratitudine di un uomo è veleno per il suo benefattore.
La carità, come se non fosse già abbastanza complicata nei tempi in cui ci troviamo, desterà sempre il sospetto di essere qualcosa di morboso, sadomasochistico o chi sa che perversione. Le tendenze elevate o morali destano sempre il sospetto di essere imbrogli.
La paura governa il genere umano. Il suo è il più vasto dei domini. Ti fa sbiancare come una candela. Ti spacca gli occhi in due. Non c'è nulla nel creato più abbondante della paura. Come forza modellatrice è seconda solo alla natura stessa.
Il sistema esige la mediocrità, non la grandezza. Il sistema è basato sul lavoro. Il lavoro connesso all'arte è banalità.
Poiché esser appieno consci di sé come individui significa anche esser separati da tutto il resto. Questo è il regno amletico dello spazio infinito in un guscio di noce, di qui discende che tutto è "parole, parole, parole", e che "la Danimarca è una prigione".
Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.
La gratitudine è l'espressione della maturità umana e, mentre la manifesta, la nutre e l'accresce. La gratitudine suscita dialogo di grazie tra chi ha dato il beneficio e chi lo riceve.
La gratitudine è la più squisita forma di cortesia.
E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine.
La gratitudine è un debito che di solito si va accumulando, come succede per i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.
Molto più decisivo e molto più durevole di tutto l'oro che si può accumulare è la gratitudine di un popolo.
C'è una virtù che gode di una sempre minor coinsiderazione: la gratitudine. Cioè l'impulso che ci porta a voler bene, ad essere riconoscenti, a cercare di ricambiare coloro che ci hanno aiutato nei momenti difficili della vita.
Gratitudine: Un sentimento che sta a metà strada fra il beneficio ricevuto e quello previsto o atteso.
Dove men si sa, più si sospetta.
La gioia è la più semplice forma di gratitudine.
La gratitudine è un sentimento che invecchia presto.