La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l'opportunità.
È una grande ricchezza la povertà regolata dalla legge di natura.
Proprio e naturale della virtù è godere e gioire: adirarsi non è conforme alla sua dignità, non più che essere triste; eppure la tristezza è compagna dell'iracondia, e ogni forma d'ira si risolve in essa, sia dopo il pentimento sia dopo l'insuccesso.
Inizio della salvezza è la conoscenza della colpa.
È già molto non essere corrotti dal contatto con la ricchezza; è grande chi ci vive in mezzo da povero.
Non è un'arte quella che arriva allo scopo per caso.
Fortuna è ordinata, disordinato è l'uomo.
La donna che può inventare il suo proprio lavoro è la donna che otterrà fama e fortuna.
La fortuna è donna; se voi ve la lasciate sfuggire oggi non crediate di ritrovarla domani.
Che un uomo, sia pure dotato della più gran fermezza ed energia, cada in deliquio ad un'improvvisa percossa della fortuna, non deve meravigliare. Si uccide un uomo con l'imprevisto come un bue con la mazza.
La fortuna può dire a molti, io non ho maggior potere di beneficarti, ma nessuno può mai vantarsi, e dire alla fortuna, tu non hai forza di nuocermi davantaggio e di aumentare i miei dolori.
Ci sono momenti in cui tutto va per il verso giusto. Non ti spaventare. Non durerà.
La faccia è la prima cosa che si butta via quando la fortuna ti abbandona, il resto della decadenza segue in tempi più lunghi.
La fortuna viene dormendo, e chi si alza presto le taglia la strada.
Fortunati coloro che si assorbono quasi per egoismo nell'avvenire e vivono per sé e di ciò che li circonda, e non si curvano su se stessi a perscrutarsi nelle sfumature dei sentimenti e nella contemplazione del passato!
Chi, per esser privo di beni della fortuna, si lagna di non aver nulla e di non esser nulla, fa di sé quel giudizio i suoi nemici potrebbero fare, e che egli mostra di meritarsi.