I mali che fuggi sono in te.
Rifletti a lungo se è il caso di accogliere qualcuno come amico, ma, una volta deciso, accoglilo con tutto il cuore e parla con lui apertamente come con te stesso.
Penso tra me e me quanti sono gli uomini che esercitano il corpo e quanto pochi quelli che esercitano la mente; quanta gente accorre a un passatempo inconsistente e vano, e che deserto intorno alle scienze; che animo debole hanno quegli atleti di cui ammiriamo i muscoli e le spalle.
Preferisco l'insuccesso al disimpegno.
Vivere non è poi una gran cosa: tutti i tuoi servi, tutte le bestie vivono: l'importante è morire con dignità, saggezza e coraggio.
Chi non è in grado di vivere il presente, è in balia del futuro.
Non fate il male, e il male non esisterà.
Chi si rallegra del male altrui, non troverà chi compianga il suo.
I mali sono meno dannosi alla felicità che la noia.
Una lingua tagliente è l'unico strumento acuminato che migliora con l'uso costante.
Il male vince sempre grazie agli uomini dabbene che trae in inganno; e in ogni età si è avuta un'alleanza disastrosa tra abnorme ingenuità e abnorme peccato.
La non collaborazione al male è un obbligo come lo è la collaborazione al bene.
Di due mali, sempre si scelga il minore.
A raccontare i propri mali, spesso vi si porta sollievo.
Il concetto di rappresentare il male e poi distruggerlo è considerato importante, ma penso che ormai sia marcio. Questa idea che ogni volta che succede qualcosa di male, qualcuno in particolare può essere accusato e punito, nella vita così come nella politica non trova speranza.
Ecco una delle cause dei nostri mali: viviamo imitando il prossimo e non ci facciamo regolare dalla ragione, ma trascinare dall'abitudine.