Perdona molto agli altri, nulla a te stesso.
Bisogna seminare anche dopo un cattivo raccolto.
Se mi offrissero la saggezza alla condizione di tenerla per me, senza comunicarla a nessuno, non la vorrei.
Non è tuo ciò che la fortuna ha fatto tuo.
I mali incerti sono quelli che ci tormentano di più.
Anche in uno stato oppresso c'è la possibilità per un uomo saggio di manifestarsi, e in uno fiorente e felice regnano la sfrontatezza l'invidia e mille altri vizi che rendono inerti.
Il perdono non si può disinteressare di colui al quale è destinato.
Ognuno dovrebbe perdonare i propri nemici, ma non prima che questi siano impiccati.
Il perdono è l'ornamento dei forti.
Perdonando un torto ricevuto, si può cangiare un nemico in amico.
Non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono.
Non sono perfetto. So che ho ancora cose su cui devo lavorare, e sto lavorando su di esse. Ci sono cose che ho fatto di cui non sono orgoglioso, soprattutto quando hanno causato dolore agli altri. Chiedo a Dio che mi perdoni.
Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più.
Chiedere perdono è più difficile che perdonare, gesto che dà il conforto di sentirsi magnanimi e superiori all'altro.
Come ha fatto a passare trent'anni in una minuscola cella e a perdonare quelli che ce l'avevano con lei?