Quando insegnano, gli uomini imparano.
La fame non ha pretese: basta sedarla; come, non ha importanza.
Chi ha paura di essere ingannato insegna a ingannare e i suoi sospetti autorizzano ad agire disonestamente.
I nostri progetti falliscono perché non hanno scopi. Quando un uomo non sa in quale porto sia diretto, nessun vento è quello giusto.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l'avarizia.
Affrettati a vivere bene e pensa che ogni giorno è in sé stesso una vita.
Colpisci uno per insegnare a cento.
Nel mondo quelli che sono disposti a impartire un insegnamento sono molti; quelli che lo ricevono con piacere, invece, pochi; ancora meno, poi, quelli che adottano l'insegnamento ricevuto.
Non si può insegnare a più d'uno. Non s'impara qualcosa dagli altri che nelle conversazioni a due, dove colui che insegna si adatta alla natura dell'altro, rispiega, esemplifica, domanda, discute e non detta il suo verbo dall'alto.
Tu insegni meglio ciò che più hai bisogno di imparare.
E' l'arte suprema dell'insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza.
L'insegnare non è quasi altro che assuefazione.
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te.
Noi, nel nostro sistema educativo, abbiamo gravato la memoria d'un peso di fatti sconnessi, e con fatica tentato di impartire il nostro sapere laboriosamente acquisito. Insegniamo alla gente a ricordare, non le insegniamo mai a crescere.
L'idea che si possa insegnare senza difficoltà deriva da una rappresentazione idealizzata dello studente. Il buon senso pedagogico dovrebbe rappresentarci il somaro come lo studente più normale che ci sia.
Bisogna insegnare agli uomini avendo l'aria di non insegnare affatto, proponendo loro cose che non sanno come se le avessero soltanto dimenticate.