Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Nessuno può vivere felice se bada solo a se stesso, se volge tutto al proprio utile: devi vivere per il prossimo, se vuoi vivere per te.
Non perdi nulla del tempo che ti è stato assegnato; quello che lasci non ti appartiene.
Volgi la mente da questa bassa aiuola a così eccelse meditazioni! Fallo adesso, finché il tuo sangue è caldo e sei ancora pieno di vigore, questo è il momento per guardare più in alto!
Come si troverebbero bene certe persone se si staccassero da sé stesse! E invece si opprimono, si affliggono, si guastano, si spaventano, tutto da soli.
Se vuoi sottomettere a te ogni cosa, sottomettiti alla ragione; farai da guida a molti se la ragione farà da guida a te.
Chi è savio per sé, bisogna che paghi per la stoltezza degli altri.
"Questi figli sono miei, questa ricchezza è mia!", così pensando lo stolto è travagliato. ma se egli stesso non appartiene a sé stesso, quanto meno i figli, quanto meno la ricchezza!
Volesse il cielo che gli stolti e i dappoco fossero capaci dei più piccoli mali, purtroppo invece sono capaci anche dei più grandi.
Il viaggiatore, se non incontra a tenergli compagnia uno migliore di lui o simile a lui, proceda decisamente da solo: con lo stolto non vi è compagnia.
L'uomo stolto ama stupirsi ad ogni parola.
Più facile premunirsi contro la malvagità che contro la stoltezza degli uomini.
Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diventerebbe saggio.
Il cervello dello stolto digerisce la filosofia trasformandola in follia, la scienza in superstizione, l'arte in pedanteria. È da questo che nasce l'istruzione universitaria.
È meglio se sei un vagabondo e viaggi da solo, anziché ammuffire in compagnia degli stolti!
Con lo stolto non vi è compagnia.