Primo ed unico principio dell'etica sessuale: l'accusatore ha sempre torto.
L'intelligenza è una categoria morale.
Le vere riflessioni sono le sole a non essere in grado di comprendere se stesse.
Il dono privato è sceso al livello di una funzione sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica valutazione dell'altro e con la minor fatica possibile.
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale.
In genere, nei secoli cristiani l'etica filosofica ha preso inconsciamente la sua forma dall'etica religiosa.
La condotta etica dell'uomo deve basarsi effettivamente sulla compassione, l'educazione e i legami sociali, senza ricorrere ad alcun principio religioso. Gli uomini sarebbero da compiangere se dovessero essere frenati dal timore di un castigo o dalla speranza di una ricompensa dopo la morte.
Io distinguerei i morali dai moralisti, perché molti di coloro che parlano di etica, a forza di discutere non hanno poi il tempo di praticarla.
La formula di ogni etica si riassume nel "sii te stesso" o "sii fedele a te stesso", nel "sé stesso" dovendo intendersi la propria natura più profonda, la propria "idea" o tipicità.
Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato.
L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi, e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi.
Il primo passo nell'evoluzione dell'etica è un senso di solidarietà con altri esseri umani.
In etica, come in qualsiasi altro campo del pensiero umano, ci sono due tipi d'opinioni: da una parte quelle basate sulla tradizione, dall'altra quelle che hanno qualche probabilità d'essere giuste.