Governare significa cambiare sempre. L'espressione "non cambio nulla" non dovrebbe figurare nel vocabolario del Pd.
Affermare che a causa della crisi economica ci sono persone in difficoltà significa semplicemente fotografare la realtà e non mettere in discussione l'attività del governo.
Gli errori e i mali del popolo sono l'opera di quelli che lo governano.
Non vi è forma di disonestà nella quale persone altrimenti oneste cadano più facilmente e frequentemente del frodare il governo.
I governi italiani per avere i voti del Sud concessero i pieni poteri alla piccola borghesia, delinquente e putrefatta, spiantata, imbestialita, cacciatrice d'impieghi e di favori personali, ostile a qualunque iniziativa potesse condurre a una vita meno ignobile e più umana.
E che serve all'Italia d'aver dei bei porti e delle terre ubertose, quando i suoi governi ad altro non pensano che a far dei soldi per pascere le classi privilegiate, ed obbligar colla forza, coll'astuzia e col tradimento alla miseria ed al disonore le classi laboriose?
L'Italiano non dice mai bene di quello che fa il Governo, anche se è fatto bene; però non c'è italiano il quale non affiderebbe qualunque cosa al governo e non si lagni perché il Governo non pensa a tutto.
Più che un governo che nasca da un compromesso fra destra e sinistra, quello di cui avremmo bisogno è un governo che le sfidi entrambe.
Il governo è un male necessario. Gli esseri umani, quando sono abituati ad assumersi la responsabilità del loro comportamento, possono cooperare su una base di reciproca fiducia e disponibilità.
Il governo della gente, dalla gente, per la gente, non dovrà sparire dalla terra.
Questa amministrazione ha infranto la fiducia del popolo americano. Essi hanno dilapidato l'immensa buona volontà elargita dalle altre nazioni.