Il cadere non esclude il librarsi. Dalla caduta sorge l'ascesa.
Non c'è niente come un sogno per creare il futuro.
Non lasciar discutere la propria coscienza, né disarmare la propria volontà, è così che si ottiene la sofferenza, è così che si ottiene il trionfo.
La felicità è un vecchio fondale dipinto da una sola parte.
Le azioni riprovevoli hanno luoghi riservati. Come le acquaviti troppo forti, non si bevono d'un sol tratto. Si posa il bicchiere, poi si vedrà, la prima goccia già fa riflettere.
Il riso è il sole, che scaccia l'inverno dal volto umano.
Il fallimento non è questione di insicurezza. È questione di mancanza di operatività.
Tutti noi abbiamo fallito nel realizzare i nostri sogni di perfezione. Così io giudico noi sulla base del nostro splendido fallimento nel fare l'impossibile.
Non ti dà fastidio che a te sia andata male, quello che ti fa incazzare è che a tanti altri sia andata bene!
Hai mai provato? Hai mai fallito? Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
Quando arriva la sconfitta, accettala come un segnale che i tuoi progetti non erano validi, ricostruisci quei progetti, e issa di nuovo le vele verso il tuo agognato desiderio.
Il successo non ha mai fine, il fallimento non è mai finale.
Un uomo può scoraggiarsi molte volte ma non è un fallito fino a quando non inizia a dare la colpa a qualcun altro e smette di tentare.
Quando arrivi al nocciolo della questione, uno dei compiti più importanti di un leader è di eliminare le scuse dei suoi per gli insuccessi.
L'importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire.
Non vengo giudicato dal numero di volte in cui fallisco, ma dal numero di volte in cui ho successo. E il numero di volte in cui ho successo è direttamente proporzionale a quello delle volte in cui io fallisco eppure continuo a provare.