Ogni civiltà incomincia dalla teocrazia per finire nella democrazia.
È dell'inferno dei poveri che è fatto il paradiso dei ricchi.
L'ostilità è aperta ovunque vi sia una bella donna.
Ecco il mio motto: progresso costante. Se Dio avesse voluto che l'uomo indietreggiasse, gli avrebbe messo un occhio dietro la testa. Noi guardiamo sempre dalla parte dell'aurora, del bocciolo, della nascita.
Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l'inquilino.
Dio è l'invisibile evidente.
La Democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un altro e nessuno così povero da vendersi.
La democrazia fondata sull'eguaglianza assoluta è la più assoluta tirannide.
Per il fatto che siamo una democrazia governata dal popolo, noi siamo la sola nazione al mondo che deve tenersi un governo per quattro anni, non importa quello che faccia.
La democrazia è la necessità di piegarsi di tanto in tanto alle opinioni degli altri.
Gli uomini che avevano responsabilità di governo in passato erano considerati unti dal Signore. Ma con la democrazia il potere del governo è nella sovranità del popolo, e quindi potremmo dire che sono unti dagli elettori.
Così la nostra democrazia fu in un primo periodo la più aristocratica, e la nostra aristocrazia la più democratica.
La democrazia è la patetica fiducia nella saggezza collettiva di una ignoranza individuale.
La tirannia di un principe in un'oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l'apatia del cittadino in una democrazia.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita a una politica, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Allora due applausi per la democrazia: uno perché ammette la diversità, due perché permette di fare critiche. Due applausi sono sufficienti perché non ci sarà occasione di farne tre. Solo l'amore e l'Amata Repubblica si riservano il terzo.