La fede è al servizio della vita, non viceversa.
La religione è oggi nel bene e nel male la principale sorgente dell'identità, non solo a livello geopolitico ma anche personale. Lo è persino per chi la rifiuta.
L'ateismo che nasce nel nome della ribellione morale e della passione intellettuale ha molto da insegnare ai credenti.
Il vero uomo di fede è uno che si fida della vita e quindi le sorride, da qui il permanente sorriso che contrassegna gli spirituali, il cosiddetto "mezzo sorriso".
Nel mondo delle prove razionali dell'esistenza di Dio ogni evento deve avere una ragione sufficiente, nel mondo della vita reale, invece, molte cose presentano una ragione completamente insufficiente, non sono spiegabili in base a nulla, ammettono solo un volto come quello del grido di Munch.
Mentre la ragione arriva sul far del crepuscolo e sistematizza quanto acquisito da altri, l'intuito si alza la mattina presto, si aggira che ancora è buio, pretende di vedere quando ancora non c'è luce.
La fede non esiste mai senza cultura.
Se tutta la dottrina di Gesù fosse stata la fede a una prossima fine del mondo, ora dormirebbe certamente nell'oblio.
La fede cattolica, non solo non teme questo poderoso confronto della sua umile dottrina con le meravigliose ricchezze del pensiero scientifico moderno, ma lo desidera.
La fede è la risposta dell'uomo a Dio che gli si rivela e gli si dona, apportando nello stesso tempo una luce sovrabbondante all'uomo in cerca del senso ultimo della vita.
La Bibbia contiene per ciascuno di noi un messaggio cifrato. La chiave è la fede a darcela.
Chi crede sa che il deserto può fiorire in una notte.
Uomini che non hanno la fede, come me, si appoggiano a piccoli fantasmi. Perciò frugo con ammirazione nella scrittura sacra la presenza del più colossale dei fantasmi, la divinità.
Fede è credere ciò che sai che non è così.
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede.
Fede e storia non si escludono, ma si integrano e si spiegano a vicenda.