La misura dell'intelligenza è la capacità di cambiare.— Albert Einstein
La misura dell'intelligenza è la capacità di cambiare.
La nostra morte non è una fine se possiamo vivere nei nostri figli e nella giovane generazione. Perché essi sono noi: i nostri corpi non sono che le foglie appassite sull'albero della vita.
È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.
Dobbiamo fare attenzione a non fare dell'intelletto il nostro dio; esso ha, ovviamente, muscoli potenti, ma nessuna personalità.
Credo nel Dio di Spinoza che si rivela nell'armonia di tutto ciò che esiste, ma non in un Dio che si occupa del destino e delle azioni degli esseri umani.
L'uomo di scienza non è niente altro che un misero filosofo.
Bisogna ridare all'intelligenza il senso della verità.
E del resto ostentare la propria intelligenza è una cosa volgare, ancor più volgare... che mostrare la propria ricchezza.
Ogni fallimento è semplicemente un'opportunità per diventare più intelligente.
L'ultima risposta alla domanda "E' più intelligente un uomo o una donna" è: "Quale uomo?" e "Quale donna?"
Il banco di prova di un'intelligenza di prim'ordine è capacità di tenere due idee opposte in mente nello stesso tempo e, insieme, di conservare la capacità di funzionare.
Tutti i pensieri intelligenti sono già stati pensati. Occorre solo tentare di ripensarli.
Se una donna è intelligente, benissimo; ma se non lo è, per il concerto non cambia niente, come quando un violinista soffre di raucedine.
Non chi ha il volto ringhioso, ma chi lo ha intelligente, appare temibile e pericoloso: come è certo che il cervello dell'uomo è un'arma più terribile dell'artiglio di un leone.
La misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario.
Sono diventato vecchio troppo presto ed intelligente troppo tardi.