Il vero sapiente è colui che sa di non sapere.
Più so, più so di non sapere.
Dai pensieri più profondi spesso si origina l'odio più mortale.
Il temere la morte altro non è che parere sapienti senza esserlo, cioè a dire credere di sapere ciò che si ignora; poiché nessuno sa se la morte, che l'uomo teme come se conoscesse già che è il maggiore di tutti i mali, non sia invece per essere il più gran bene.
È proprio del filosofo questo che tu provi, di esser pieno di meraviglia, né altro cominciamento ha il filosofare che questo.
So di non sapere.
Se sapere poco è pericoloso, dov'è l'uomo che sa tanto da essere fuori pericolo?
Tra credere e pensare di sapere vi è solo una breve distanza ed è rapidamente colmata.
Il sapere tende a farsi vedere. Se lo si tiene segreto, deve vendicarsi.
Se l'individuo non può sapere niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più?
Gettato nel mondo, ne ho guardato i colori e sono stato ottimista. Poi pian piano sono venuto a sapere.
Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli.
Quanto sa, gl'impedisce di sapere quanto dovrebbe.
Quando aumenta il sapere, aumenta il dolore.
Ci sono persone che sanno tutto, e purtroppo è tutto quello che sanno.