Se sono seducente non è merito mio: sono così e basta, non me ne accorgo nemmeno. Certe cose non si imparano, è natura.
Non fate andare avanti e indietro un asparago nella vostra bocca, facendo gli occhi dolci al giovane che volete sedurre.
Io dico alle donne che la faccia è la mia esperienza e le mani sono la mia anima. Qualunque cosa, pur di tirare giù quelle mutandine.
Io, diciamo che so fare l'amore.
Il seduttore che si vanta di iniziare le donne ai misteri dell'amore, è come il turista che arriva alla stazione e si offre di mostrare alla guida locale le bellezze della città.
C'era un'eccitazione nella sua voce che gli uomini che l'avevano amata facevano fatica a dimenticare: un irresistibile desiderio cantato, un "Ascoltami" bisbigliato, una promessa che le cose allegre ed eccitanti che aveva appena fatto le avrebbe rifatte di lì a poco.
Il seduttore, di fatto, vede il mondo come la sua camera da letto.
Per sedurre basta uno sguardo, un pagliaccetto, mostrare e non mostrare. E a certe ragazze di oggi, anzichè scoprirsi, sarebbe conveniente coprirsi.
Era un personalissimo miscuglio di timidezza, di ambiguità e - non vorrei dire di "seduzione da star" - ma sapeva esattamente che effetto faceva agli uomini.
La grande seduttrice fa sentire l'uomo importante, desiderabile, unico. Ma non basta. Lo stimola con l'abbigliamento, i gesti e il sottile gioco dello scoprirsi e del coprirsi. Poiché l'erotismo maschile è visivo, più che comunicargli emozioni, gli evoca immagini.