Quello che cerco non è né la realtà né l'irrealtà, ma l'inconscio, il mistero dell'istinto nella razza umana.
Anche con molti uomini colti non si può parlare di Inconscio senza venir tacciati di misticismo. L'angoscia è giustificata perché la nostra visione razionale del mondo, con le sue certezze scientifiche e morali ardentemente credute (perché dubbiose), è scossa dai dati dell'altra parte.
Noi ci costringiamo a non percepire il nostro abisso. Eppure, per tutta la vita, non facciamo altro che guardare giù, al nostro abisso fisico e psichico, pur senza percepirlo.
Finché il tuo inconscio non sarà convinto che le conseguenze dell'azione saranno dannose in misura tale da non giustificare un piacere immediato, ci sarà ben poco da fare per vincere il conflitto.
Per ritrovare se stessi bisogna avere il giusto equilibrio tra le forze della mente inconscia e quelle della mente conscia.
La funzione è una sorta d'intenzionalità inconsapevole delle cose della vita.
Ogni sera, scrivi le sei cose più importanti che devi fare il giorno successivo. Poi mentre dormi il tuo subconscio lavorerà sul modo migliore per realizzarle. Il giorno dopo andrà tutto molto più liscio.
L'inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verità sepolte.
Allora seppi per la prima volta perché le donne amano case e stanze più dei loro mariti. Per prima cosa, le donne preparano il nido per la discendenza. Con inconscia malizia avviluppano l'uomo in una rete inestricabile di piccoli doveri quotidiani, ai quali egli non sfuggirà più.
Non puoi controllare completamente il tuo subconscio, ma è possibile sottoporgli volontariamente un piano, un desiderio, o uno scopo che desideri vedere trasformato in una forma concreta.
Scrutiamo le case abbandonate chiedendoci che vite le abitava, perché la nostra è sufficiente appena, ne mescoliamo inconsciamente il senso; siamo gli attori ingenui sulla scena di un palcoscenico misterioso e immenso.