È un dono di Dio, la sessualità.
La verifica di un'autentica fede, della vera religiosità, è se nasce una fraternità, una giustizia, un impegno, una possibilità di solidarietà assistenziale. Il cristiano fa una solidarietà liberatrice e in questo c'è il crisma e la conferma di una fede.
Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri.
Al decalogo di Mosè andrebbe aggiunto un undicesimo comandamento che reciterebbe così: «Onora la madre terra». Noi ogni giorno assistiamo al suo scempio e a quella ingiustizia colossale per cui le sue risorse sono nelle mani di pochi avidi.
Gesù, umile e mite di cuore, non si è mai imposto a nessuno, mentre noi abbiamo la pretesa di appenderlo sul muro delle classi e degli edifici pubblici.
Sesso e bellezza sono inseparabili, come vita e coscienza. E l'intelligenza che accompagna sesso e bellezza, e da essi deriva, è intuizione.
Un uomo non avrebbe i due terzi dei problemi che ha se non continuasse a cercare una donna da scopare. È il sesso a sconvolgere le nostre vite, solitamente ordinate.
A letto, meglio una donna che finge bene di una che fa sul serio male.
La sessualità è il tarlo del legno. Ma il sesso non è nell'organo: è nel pensiero, nella creatività. Il coito è solo il momento più banale.
Il sesso è il lirismo del popolo.
Ciò che tiene insieme il mondo, ho imparato a mie spese, è il rapporto sessuale.
Il sesso è una droga biologica così terribile, che è scabroso persino parlare della sua via di somministrazione.
Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.
Chi introduce la morale negli ormoni inevitabilmente introduce gli ormoni nella morale: non avremo né una sana morale nelle cose pubbliche, né un sano sesso nelle cose private.
Nell'arco della vita l'attività sessuale si svolge a forma di cerchio. Comincia dove finisce, con le carezze.