Il teatro non lo considero gay, non c'è il sesso: noi sulla scena siamo creature di cartone.— Paolo Poli
Il teatro non lo considero gay, non c'è il sesso: noi sulla scena siamo creature di cartone.
Meglio affidarsi all'istinto, come mi hanno insegnato Balzac e Tolstoj e come mi ha ripetuto Freud: il sesso non è tra le gambe, ma nel cervello, il giudizio morale non esiste, siamo tutti buoni e cattivi, casti e perversi.
Mia sorella ha trovato l'equilibrio perfetto: lei sta al primo piano, il suo lui sta al pian terreno e il figlio sta al quarto.
L'esplosione del sesso equivale alla sua scomparsa.
L'astinenza si vendica sempre. Nell'uno produce pustole, nell'altro leggi sul sesso.
Le donne sopportano il sesso, considerandolo il prezzo che sono costrette a pagare per avere un uomo, per far parte di quella che chiamano una «relazione», ma potrebbero tranquillamente farne a meno.
I ragazzi e le ragazze in America passano insieme momenti talmente tristi; una specie di snobbismo richiede ch'essi si sottomettano immediatamente al sesso senza adeguati discorsi preliminari.
Mia madre mi ha insegnato che il sesso è una cosa sporca. E io lo adoro perché è una cosa sporca.
Il sesso è una fatalità.
Ho fatto sesso tre giorni dopo aver avuto un attacco cardiaco e non sono morto... deve essere una specie di record!
Ho imparato che in fatto di sesso certe cose sono belle perché sconosciute. E, con la fortuna che mi ritrovo, probabilmente resteranno sempre tali, per me.
Sesso? Preferisco una tazza di tè ogni giorno.
È strano come il carattere di una persona si rifletta nell'atto sessuale. Se uno è nervoso, timido, impacciato, pauroso, l'atto sessuale è lo stesso. Se uno è rilassato, l'atto sessuale è gradevole.