La regola è questa: se è gialla resta a galla, se è marrone tiri lo sciacquone.
È tutto giallo: l'arbitro è vestito di giallo, ha tirato fuori un cartellino giallo e siccome non si sa perché, questo è un giallo.
Che dolcezza infantile nella mattinata tranquilla! C'è il sole fra le foglie gialle e i ragni tendono fra i rami le loro strade di seta.
Almeno la metà dei racconti gialli pubblicati, vìola la regola che la soluzione, una volta svelata, deve sembrare inevitabile.
E così la luce che aveva illuminato il mio mondo si spense di colpo. E da allora mai un istante di chiarore più forte di quello... di questa... lanterna gialla.
Non c'è blu senza il giallo e senza l'arancione.
Verdi giardinetti, chiare piazzole, fonte verdognola dove l'acqua sogna, dove l'acqua muta finisce sulla pietra. Le foglie d'un verde vizzo, quasi nere dell'acacia, il vento di settembre le bacia, e alcune si porta via gialle, secche, giocando, tra la bianca polvere della terra.
Una volta Italo Calvino scrisse a Leonardo Sciascia che era praticamente impossibile ambientare una storia gialla dalle nostre parti essendo la Sicilia, disse pressappoco così, prevedibile come una partita a scacchi.
Quella parte di immagine che gli altri chiamano rosso a me appare poco più come un ombra o un difetto della luce. Mentre l'arancione, il giallo e il verde sembrano tutte diverse sfumature di giallo dal più intenso al più tenue.
È molto più divertente e più facile la fantasia. Ti porta dove vuole lei. Tu scopri le cose man mano che vai avanti.
Mi premiò per un successo nei kart e mi emozionai. Ricordo soprattutto l'acqua che presi con mio papà per andare a vederlo a una chicane di Hockenheim: passò con una Benetton gialla e non si vedeva niente; andava piano, però fu un momento speciale.