Meno avete, e meno dovete preoccuparvi.
Non badare ai torti altrui, non a ciò che altri avrebbe dovuto fare o non fare: osserva piuttosto ciò che tu hai fatto o non fatto.
Tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza. Tutti temono la morte. Tutti amano la vita.
Tutto proviene dal nulla e da questa comunanza di origine deriva il dovere di fratellanza e di pietà verso tutte le creature.
Impermanenti, soggette a cambiamento sono le cose composte. Esercitatevi con sollecitudine per la vostra salvezza.
Non sopravvalutare quello che hai ricevuto e non invidiare il prossimo: colui che invidia il prossimo non conseguirà la pace della mente.
Così vanno le cose a questo mondo, uno ha i soldi e l'altro ha la borsa.
Beato colui che riesce ad avere ricchezze ed intelligenza.
Aver visto molto e non avere niente, è avere gli occhi ricchi e le mani povere.
Ciò che sta alle nostre spalle e davanti a noi, è ben poca cosa rispetto a ciò che abbiamo dentro.
Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai.
Nella corsa all'avere gli uomini rammentano quegli scarabei che si contendono, combattendo con minuziosità, una pallina di sterco.
Quello che abbiamo può non farci felici ma quello che ci manca ci fa sicuramente infelici.
Se tutto quel che hai è un martello, tutto sembra un chiodo.
La modalità dell'esistenza secondo l'avere non è stabilita da un processo vivente, produttivo, tra soggetto e oggetto; essa rende cose sia il soggetto che l'oggetto. Il rapporto è di morte, non di vita.
Un uomo dovrebbe anche considerare quello che ha, piuttosto che quello che vuole; in secondo luogo quanto più infelice potrebbe essere di quello che in realtà è.