L'atto di disubbidienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.— Erich Fromm
L'atto di disubbidienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.
Morire è tremendo, ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
I consumatori moderni possono etichettare sé stessi con questa formula: io sono ciò che ho e ciò che consumo.
Gli studenti e quanto viene loro insegnato rimangono estranei tra loro, a parte il fatto che ognuno degli studenti è divenuto il proprietario di un insieme di affermazioni fatte da qualcun altro.
Viviamo in un mondo di cose e il nostro unico legame con loro è che sappiamo come manipolarle o consumarle.
Al pari del buddhismo, il socialismo è stato un movimento di massa "religioso", il quale, pur parlando in termini secolari e atei, mirava alla liberazione dell'umanità dall'egoismo e dalla brama di possesso.
Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza.
La disobbedienza civile è necessaria quando le leggi sono contro la democrazia e la libertà.
La disobbedienza, la più rara e coraggiosa delle virtù, raramente si distingue dall'infingardaggine, il più comune dei vizi.
La disubbidienza per essere civile dev'essere sincera, rispettosa, contenuta, mai provocatoria, deve basarsi su principi bene assimilati, non dev'essere capricciosa e soprattutto non deve nascondere rancore e odio.
La disobbedienza, per chiunque conosca la storia è la virtù originale dell'uomo. Con la disobbedienza il progresso è stato realizzato, con la disobbedienza e con la rivolta.
Mi costa meno, in ogni senso, incorrere nella pena prevista per la disobbedienza allo Stato, di quanto mi costerebbe obbedire. In quel caso, mi sentirei come se valessi meno.